Con il passo di un romanzo d'avventura e la precisione di una biografia, Francesco e il Sultano trasforma il tessuto di racconti favolosi che chiamiamo Storia in una vicenda che continua a riguardarci da vicino. Il seme di questa custodia di Terra Santa, che poi verrà formalizzata dalla Chiesa nel 1343, iniziò due anni prima dell’incontro tra Francesco e il sultano, perché Francesco fonda la provincia d’Oltremare nel 1217. L’invito alla pace diventa allora un pensiero costante per il giovane. Qual è la posizione di Francesco sulle crociate e la guerra? Altri studiosi, come Massignon e Basetti-Sani, hanno invece visto nello spirito francescano i semi di un’opposizione netta[4]. Dal 2004 lavoriamo per favorire la conoscenza reciproca tra cristiani e musulmani e studiamo il modo in cui essi vivono e intrepretano le grandi sfide del mondo contemporaneo. Un incontro che, dopo otto secoli, non smette di interrogarci. [7] Jacques de Vitry, Historia de Jerusalem, in Giulio Basetti-Sani, L’Islam e Francesco D’Assisi, p. 159. Libanese sciita convertitosi al Cristianesimo e divenuto prete maronita, Afif... Sulle orme di Comboni, l’obbedienza come via per l’incontro. | Viviana Schiavo, Ultimo aggiornamento: 28/03/2019 12:22:11. [6] Alfonso Marini, “Storia contestata: Francesco d'Assisi e l'Islam”, p. 1-2. Il Santo è allora rappresentato, in diversi quadri, mentre legato viene portato violentemente davanti ad un Sultano poco incline ad ascoltarlo. È il racconto in parole, musica, canto e immagini, di un incontro cruciale avvenuto tra Francesco e Malik al Kamil, Sultano d’Egitto e di Siria, 800 anni fa in Egitto, a Damietta. I biografi non raccontano molto sulla permanenza dei due frati nel campo di Damietta. Francesco e il sultano. Ce lo racconta Ernesto Ferrero in “Francesco e il sultano” che è una biografia appassionata e avventurosa del più amato di tutti i santi, di un frate che ha dato vita al Cantico delle Creature e che si è sempre distinto per il suo modo rivoluzionare di pensare a Dio. E come esempio, l'imam ricorda, tra l'altro, che gli storici ricordano di quel viaggio “l'offerta di doni prezioni che il Sultano fece a san Francesco, il quale li rifiutò in obbedienza al suo voto di povertà, accettando solo di portare con sé un Corno, suscitando profonda ammirazione da parte del suo ospite”. [5] S. Bonaventura, Leggenda Maggiore, c. IX, n. 7, in Fonti Francescane, n. 1172. ‎800 ANNI FA — mentre era in atto la quinta Crociata che avrebbe portato i crociati in nuovi territori lontani da Gerusalemme e a scontrarsi con il sultanato degli Ayyubidi sul delta del Nilo, presso la città di Damietta — san Francesco d’Assisi intraprendeva un viaggio rivoluzionario quanto pericolo… Nel giugno 1219 Francesco d'Assisi parte per nave alla volta dell'Oriente e si lancia in un'impresa temeraria: raggiungere Damietta assediata dai crociati e incontrare il Sultano d'Egitto. I frati poi che vanno fra gli infedeli, possono comportarsi spiritualmente in mezzo a loro in due modi. Del viaggio dall’Italia si conosce poco. Jeusset Gwenolé, San Francesco e l'Islam, Terra Santa 2009. Il primo compito è quello della testimonianza della vita, più importante delle parole, come ribadisce in diversi scritti: «E tutti i frati si guardino dal calunniare alcuno, e evitino le dispute di parole», scrive al capitolo XIX della stessa Regola. Il beato Francesco, per testimoniare la fede di Cristo, volle entrare in un gran fuoco con i sacerdoti del Sultano di Babilonia. Naturalmente ci fu un uso ideologico del fatto e ci furono anche gli scettici (incontro storicamente avvenuto e poi stop). Negli 800 anni trascorsi da quello storico e misterioso incontro, molti sono stati gli interrogativi sorti, le rappresentazioni e le interpretazioni di cui è stato fatto oggetto. Il rifiuto dei dottori è categorico[8]. La missione profetica per il dialogo, La Nuova Italia, Firenze 1975. Bolletino della Società internazionale di studi francescani, Fondazione Centro italiano di studi sull'alto medioevo, Spoleto 2012. Sultano: – Così sia, insieme lodiamo – ed esploriamo – il nostro Dio Buono e Misericordioso! [14] Francesco d’Assisi, Regola non bollata, XVI, in Fonti Francescane, n. 42-44. Alla radice dell’incolmabile distanza tra questi due mondi vi è poi sempre il denaro, perché mentre Francesco è pronto a dare la vita, il sultano non offre che “molti doni preziosi”. Inoltre, tutte le principali fonti dell’epoca sono concordi nel presentare lo spirito di coraggio che animava Francesco e la saggezza che caratterizzava il Sultano. È tra questo momento di lutto e la vittoria finale dei musulmani, nel novembre dello stesso anno, che Francesco va dal Sultano. Non è Francesco a usarla per sé. Al contrario, col declino dell’impero ottomano e il depotenziamento delle armate musulmane, i filosofi illuministi del XVIII secolo, critici verso gli ordini religiosi, presentano Francesco come un fanatico pazzo davanti ad un Sultano saggio. Quale era lo spirito che ha accompagnato il Santo d’Assisi? Questo articolo fa parte di un'antologia di articoli critici su Oriana Fallaci. Ferrero, Ernesto . Era infatti il 1219 quando, in piena Quinta Crociata, il frate Francesco d’Assisi s’imbarcò per raggiungere la Terra Santa, e si recò dal Sultano d’Egitto Malik Al Kamil. Grazie! Torino – Giovedì 6 giugno all’Arsenale della Pace si è tenuta la tavola rotonda «San Francesco e il Sultano. Il racconto di San Bonaventura prosegue con il Sultano che non accetta la prova, per timore, secondo fra’ Illuminato, di una sedizione popolare. Ma il sultano gli rispose: “Non credo che qualcuno dei miei sacerdoti abbia voglia di esporsi al fuoco o di affrontare la tortura per difendere la sua fede”, e Bonaventura a questo punto soggiunge che il sultano infatti “si era visto…scomparire immediatamente sotto gli occhi, uno dei suoi sacerdoti, famoso e d’età avanzata, appena udite le parole della sfida”. Trama e commenti. A questo scenario, la Cronaca d’Ernoul aggiunge dei dettagli interessanti. Cortesia, rispetto e dialogo, caratterizzano la conversazione tra San Francesco e Il sultano. Share this Entry. Al capitolo XIV della sua Regola non Bollata, scrive infatti che «quando i frati vanno per il mondo», in qualunque casa entrino, devono augurare la pace: «non resistano al malvagio; ma se uno li percuote su una guancia, gli offrano l’altra. Estremamente interessante è la versione contenuta nella Regola non bollata del 1221, scritta quindi appena due anni dopo l’incontro con il Sultano, che non lascia dubbi sulla visione francescana dell’evangelizzazione. I frati non devono quindi nascondere la propria fede. Si tratta di un’espressione attribuita, a partire da S. Bernardo, ai crociati, ma che affonda le sue radici in S. Paolo, con un’accezione tutta spirituale: «Insieme con me prendi anche tu la tua parte di sofferenze, come un buon soldato di Cristo Gesù» (2Tim 2,3). Aprile 21, 2017 11:37 ZENIT Staff Chiese locali. Sono infatti passati 800 anni da quel 1219, in cui, in piena crociata, in Egitto, un semplice frate di Assisi decise di oltrepassare la frontiera del campo crociato e incontrare il capo della fazione avversa, armato solo del suo saio e della sua fede. Pelagio la pensa diversamente: vuole continuare la guerra per distruggere definitivamente l’armata musulmana il cui cuore, a suo parere, risiede proprio in Egitto. 94068840274 - email: Per offrirti una migliore esperienza su questo sito utilizziamo cookie tecnici e di profilazione. Questo evento viene narrato nel nono capitolo della Legenda Maior, dove Bonaventura parla della carità che spingeva Francesco a voler annunciare il vangelo a tutti gli uomini, e dell’attrazione che il santo provava davanti alla possibilità del martirio. MILANO – Dopo l’attacco terroristico alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001, la scrittrice e giornalista Oriana Fallaci espresse duramente il suo punto di vista in articoli di giornale e libri. Dopo essere stato per diversi anni in Egitto al servizio dei profughi sudanesi,... Liturgia eucaristica in siriaco – rito maronita. Francesco comanda ai frati di andare «come agnelli in mezzo ai lupi», laddove la pecora è simbolo dell’umiltà di Cristo. [13] Francesco d’Assisi, Regola non bollata, c. XXII, in Fonti Francescane, n. 56. Sappiamo però che questo tipo di ordalia, era stata abolita da papa Innocenzo III nel Concilio Lateranense IV. Come ci ricorda John Tolan, autore dell’opera più esaustiva sulle rappresentazioni di quell’incontro, l’evento non ha smesso di nutrire l’immaginario letterario, storico e artistico. In questi giorni in cui in Italia e in altri Paesi del mondo non è possibile... Piazza San Giorgio, 2 ( E cosa dice oggi a noi quel famoso evento? Però nessuno di essi volle entrare con lui ma tutti fuggirono subito dalla presenza del Santo e del Sultano. La conversione verso Dio». Che cosa si sono detti il giullare di Dio e il sovrano saraceno nel pieno di una guerra sanguinosa? Al contrario dell’Ernoul però, il cardinale racconta che Francesco non solo si professò cristiano, ma ebbe modo di parlare al Sultano della sua fede in Cristo nel corso di diversi giorni e di essere ascoltato. Francesco Io non potrò che prostrarmi con rispetto e ascoltare ogni volta che verrà pronunciato il nome di Dio. Fortemente presente nella memoria del poverello di Assisi è infatti il comandamento di Cristo ad amare il nemico, tanto da scrivere, al capitolo 22 della regola che, sull’esempio di Cristo che «chiamò amico il suo traditore […], sono, dunque, nostri amici tutti coloro che ingiustamente ci infliggono tribolazioni e angustie, ignominie e ingiurie, dolori e sofferenze, martirio e morte, e li dobbiamo amare molto poiché, a motivo di ciò che essi ci infliggono, abbiamo la vita eterna»[13]. «Perché cerchi il servo in luogo del padrone?», gli chiede Dio in una visione notturna, secondo le parole del Santo. Tradurre i Salmi nella lingua del Corano: l’esperimento di Mohammad al-Sadeq... Negli anni ’50, un intellettuale musulmano e un frate domenicano... Afif Osseiran: un cristiano venuto dall’Islam. Nonostante la mancanza di dati certi da parte dei biografi e di testi arabi che descrivano l’incontro, le testimonianze esistenti che ne attestano la storicità sono diverse e provengono da fonti francescane e fonti crociate, come gli scritti del cardinale Jacques de Vitry, presente nel campo di Damietta all’epoca degli avvenimenti. Atti della Giornata di Studio (Firenze, 25 settembre 2010), Studi Francescani, Firenze 2011. [...] Diano a chiunque chiede; e a chi toglie il loro, non lo richiedano»[2]. Il racconto prosegue con il Sultano che invita i due frati a restare con lui: Francesco e Illuminato declinano la proposta, così come quella di prendere dell’oro e dell’argento. È un’interpretazione contestata, ma che ben si sposa con le posizioni del Santo sulla fraternità, l’amore al nemico e il rapporto con i musulmani. Sono infatti passati 800 anni da quel 1219, in cui, in piena crociata, in Egitto, un semplice frate di Assisi decise di oltrepassare la frontiera del campo crociato e incontrare il capo della fazione avversa, armato solo del suo saio e della sua fede. San Francesco e il Sultano in Egitto Le fonti di un incontro. L’altro modo è che quando vedranno che piace al Signore, annunzino la parola di Dio perché essi credano in Dio onnipotente Padre e Figlio e Spirito Santo, Creatore di tutte le cose, e nel Figlio Redentore e Salvatore, e siano battezzati, e si facciano cristiani, poiché, se uno non sarà rinato per acqua e Spirito Santo non può entrare nel regno di Dio[14]. [10] S. Bonaventura, Leggenda Maggiore, c. IX, n. 8, in Fonti Francescane, n. 174. di Redazione Web 04/10/2019. Padre Pacifico Sella, ofm – L’incontro tra frate Francesco e il Sultano. Francesco e il sultano. Le rencontre de François d’Assise et de l’islam. Francesco e il sultano: recensione del libro di Ernesto Ferrero. La versione concorda con quella di Jacques de Vitry, soprattutto per quanto riguarda l’attraversata coraggiosa dei due frati e l’incontro rispettoso con il Sultano. Il cardinale racconta infatti che «[Francesco] partì per il campo del Sultano d’Egitto senza alcuna paura, forte dello scudo della fede», mentre quest’ultimo venne «convertito alla dolcezza dallo sguardo di quest’uomo di Dio»[9]. Se non possono rendere la sua anima e quella del suo popolo a Dio, nulla ha più valore. Piuttosto i biografi, dopo il racconto della visione, iniziano ad attribuirla al Santo, recuperandone il senso originario. San Francesco e il Sultano (websource) Tutto il mondo si sta preparando alle celebrazioni del 4 ottobre, festa di San Francesco d’Assisi. Appunti: Il sultano d’Egitto, Malik-al-Kamil, era nipote (di zio) del Saladino. Tra il XIX e il XX secolo, la visione è quella di un’azione civilizzatrice, che incarna a pieno lo spirito di bontà attribuito alle colonizzazioni dell’epoca. Huit siècles d’interprétation, L’Univers historique, 2007, p. 76-77. Un’opera che offre in forma poetica alcune riflessioni sul significato della parola dialogo e sull’origine profonda della pace. Sono intervenuti Alessandro Barbero, docente all’Università del Piemonte orientale, su “San Francesco e il Sultano: fra leggenda e realtà”; mons. Sono gli atti che permettono di aprire i cuori e manifestare l’amore di Cristo: «Tutti i frati, tuttavia, predichino con le opere»[15]. Non possiamo sapere con certezza cosa si dissero S. Francesco e Malik al-Kāmil. L'enciclopedia online ha intercettato uno degli insopprimibili moti umani, la curiosità, Un piccolo capolavoro davanti alla Chiesa di santo Stefano degli Abissini, Se ne parla nel saggio di Patrizio Bianchi "Nello specchio della scuola", Organo ufficiale di stampa della Basilica di San Francesco d'Assisi È il celebre incontro tra San Francesco e il Sultano. Le volte che Papa Bergoglio ha citato il Santo di Assisi, Wikipedia, vent'anni di sapere 'fatto in casa', Presepe nascosto nei Giardini Vaticani fatto di cartoncino riciclato. Francesco spiega di venire da una città vicino a Roma che si chiama Assisi, di essere inviati da Dio e di essere uomini al suo servizio, giunti al cospetto del Sultano per parlare di Dio e per parlare di pace. San Francesco e il corno del Sultano Sarebbe un dono fatto dal Sultano al Santo durante la sua visita in Egitto. [8] Aa. Proprio facendo riferimento a questo spirito, Papa Giovanni Paolo II, il 27 ottobre del 1986, ancora in clima di Guerra Fredda, si recò ad Assisi con i leader cristiani e delle religioni mondiali per pregare per la Pace. Il 2019 è un anno di festeggiamenti per l’ordine francescano e la Chiesa cattolica. Le fonti, spesso di parte, presentano diverse lacune. Saladino (in arabo: صلاح الدين يوسف بن أيوب ‎, Ṣalāḥ al-Dīn Yūsuf ibn Ayyūb, in curdo: سەلاحەدینی ئەییووبی; Tikrit, 1137 – Damasco, 4 marzo 1193) è stato un sovrano e condottiero curdo, sultano d'Egitto, Siria, Yemen e Hijaz, dal 1174 alla sua morte, col titolo di al-Malik al-Nāṣir ("il sovrano vittorioso"). Il motivo che ottocento anni fa (1219) spinse san Francesco a Damietta, Egitto, per incontrare il sultano nel mezzo di una guerra fra cristiani e saraceni Non lo sappiamo con certezza. Ma sappiamo quello che afferma sull’amore al nemico, che per imitatio Christi, diventa amico. Le interpretazioni e la Regola Non Bollata. Conquista militare e evangelizzazione andavano, infatti, di pari passo. Il capitolo piú avventuroso Il Sito utilizza i cookie per raccogliere e conservare informazioni sulle preferenze degli utenti. Vogliono solo tornare nel campo cristiano. Volere la pace, promuovere la pace, essere strumenti di pace: siamo qui per questo[16]. Sultano Sei dunque un vero uomo di fede, perché è detto: I credenti sono coloro che, quando Allah viene menzionato provano un tremore nel loro cuore. Un racconto confermato da San Bonaventura, il quale al contempo, come l’Ernoul e riportando le parole di fra’ Illuminato, descrive un Sultano talmente colpito dal Santo da chiedergli di restare presso la sua corte. Siamo nel settembre del 1219. Il suo sogno uguale a quello di molti suoi coetanei: diventare cavaliere. Uno dei più straordinari gesti di pace nella storia del dialogo fra cristianesimo e islam, […] Raggiungendo l’esercito crociato a Acri e poi a Damiata, Francesco ottenne dal legato pontificio di potersi recare, al suo rischio e responsabilità, dal principe musulmano, il sultano Melek-el-Kamel. Dalle cronache cristiane sappiamo anche che non era un guerrafondaio: secondo le parole del cardinale Jacques de Vitry, la sua benevolenza «nei riguardi dei cristiani crociati divenne sempre più grande»[7]. Anche in questo affresco, come ne La rinuncia agli averi, Giotto spacca la composizione dall’alto verso il basso, con il sultano e la sua corte a destra e Francesco a sinistra. 0 ), http://www.santuariodelibera.it/FontiFrancescane/fontifrancescane.htm, http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2019/february/documents/papa-francesco_20190204_emiratiarabi-incontrointerreligioso.html. Un modo è che non facciano liti o dispute, ma siano soggetti ad ogni creatura umana per amore di Dio e confessino di essere cristiani. La storia del Patrono d’Italia è quella, ordinaria, di un giovane nato da famiglia agiata, destinato a una vita di privilegi. Con sicurezza, sappiamo solo che il Sultano d’Egitto accolse il poverello d’Assisi e lo rilasciò incolume, fatto di per sé strabiliante visto il periodo di forte tensione tra musulmani e cristiani. Giuseppe Buffon, Francesco l'ospite folle. Casa editrice: Einaudi, 2019. L’opera di Francesco diventa sempre di più quella di un uomo che ha cercato un’alternativa pacifica alle crociate[12]. L’unico scorcio ce lo offre Tommaso da Celano, secondo il quale è «l’ardore della carità» a muoverlo: «tentò di partire verso i paesi infedeli, per diffondere, con l’effusione del proprio sangue, la fede nella Trinità»[5]. In entrambe le versioni, Francesco riesce a parlare con il Sultano e ad annunciare la sua fede in Cristo, dichiarando a motivo della sua visita la salvezza di al-Kāmil e del suo popolo. Legenda Maior IX,8 Nei secoli ha ispirato molti pittori, ma l’affresco di Giotto conservato nella basilica superiore di Assisi intitolato “Prova del Fuoco” è quello più noto e forse artisticamente insuperabile. Questi “lo ascoltò volentieri e lo pregava vivamente di restare presso di lui”, ma esitò ad accettare l’invito a convertirsi con tutto il suo popolo. Per maggiori informazioni visita il nostro sito Informativa sulla Privacy. la voce della grande famiglia francescana di cui fate parte. Alcuni autori del XV secolo, per esempio, sottolineano la violenza del Sultano e del suo esercito. San Francesco e il sultano è un libro di Lucianetti Francesco Trabuio Gianfranco , pubblicato da Ancilla nella collana Piccoli lettori e nella sezione ad un prezzo di copertina di € 12,00 - 9788897420316 Un approccio particolarmente presente nel Pontificato dell’attuale Papa Francesco, il quale ha fatto riferimento a quell’incontro e allo spirito d’Assisi in diverse occasioni. L'incontro di Francesco d'Assisi e l'Islam, Laterza 2009. [1] Tommaso da Celano, Vita seconda di San Francesco, c.2, n.6, in Fonti Francescane, n. 586-587 [consultato il 13/03/2019], http://www.santuariodelibera.it/FontiFrancescane/fontifrancescane.htm. Il terzo tentativo fu quello buono per l’incontro con Malek al- Kamel. Francesco e il Sultano. Il sultano e l’imperatore Federico II, nel 1229, stipularono il primo patto di smilitarizzazione pacifica di Gerusalemme che conosciamo, e che resse per tre lustri, fino al 1244. Il mite re Giovanni di Brienne vuole accettare l’accordo. Una fonte araba confermerebbe infine la presenza di un monaco cristiano presso la corte di al-Kāmil: è l’epigrafe di Fakhr ad-Din al-Fārisī, direttore spirituale del Sultano. Chiediamo il contributo di chi, come te, ha a cuore la nostra missione, condivide i nostri valori e cerca approfondimenti seri ma accessibili sul mondo islamico e sui suoi rapporti con l’Occidente. Un progetto ambizioso, che subisce una svolta inaspettata. Tiziano Terzani le scrisse una lunga lettera di risposta intitolata Il Sultano e San Francesco.Eccola di seguito. L’ordine è quello di tornare ad Assisi. [9] Jacques de Vitry, Historia occidentalis, (TDA) in John Tolan, Le Saint chez le Sultan, p. 44. È con questo invito a seguire il padrone, invece del servo, che Francesco si trasforma, secondo i suoi confratelli, in autentico e spirituale Miles Christi, soldato di Cristo, cioè colui che ama il nemico, invece di ucciderlo. Il Santo non si è mai espresso a riguardo in modo netto e chiaro. Vv., Chronique d’Ernoul et de Bernard le Trésorier, (TDA) in John Tolan, Le Saint chez le Sultan. Tuttavia, la professione non ha lo scopo di creare ostilità, né di offendere l’altro. [2] Francesco d’Assisi, Regola non bollata, XVI, in Fonti Francescane, n. 40. Alcuni, come Michetti, hanno postulato un consenso-assenso, secondo cui la mancanza di scritti di Francesco sulla questione e il suo rispetto delle gerarchie indicherebbero una mancanza di critica, se non talvolta un’approvazione della crociata[3]. Tolan John, Il santo dal sultano. Il beato Francesco, per testimoniare la fede di Cristo, volle entrare in un gran fuoco con i sacerdoti del Sultano di Babilonia. [12] John Tolan, Le Saint chez le Sultan, p. 21. https://www.analisidellopera.it/san-francesco-davanti-al-sultano-giotto Questo allora gli propone di accettare quei doni per offrirli ai poveri e alle chiese, ma Illuminato racconta l’ulteriore rifiuto di Francesco, giustificato dal desiderio di rimanere libero dal denaro[11]. Ecco allora che l’approccio di Francesco, basato su rispetto dell’altro e testimonianza della vita, diventa una luce a cui guardare nelle relazioni interreligiose. Il 29 agosto del 1219 l’esercito crociato subisce una clamorosa sconfitta: più di sei mila cristiani muoiono in battaglia. Rispondendo all'appello fatto dal nostro responsabile della curia generale fra Benedict Ayodi abbiamo creato il grande progetto 'FRANCESCO E IL SULTANO che ci vedrà impegnati per l’intero biennio 2018-2020 (speriamo anche in collaborazione con le altre famiglie francescane). Ciò che sappiamo è che nel 1219, nel corso della V crociata, Francesco si imbarca per raggiungere la Terra Santa. Pelagio è un uomo autoritario, in dissenso, all’interno del campo, con il re Giovanni di Gerusalemme ed altri capi della crociata. Questi altri non sono più solo i cristiani, ma «ogni creatura umana» a cui i frati devono essere soggetti «per amore di Dio». Del contenuto dell’incontro parlano alcune fonti cristiane, tra cui quelle francescane e la Cronaca d’Ernoul, datata 1227-1229. È in questa accezione che lo spirito di Assisi diventa un modello a cui la Chiesa può ispirarsi per improntare il cammino verso la pace. [15] Francesco d’Assisi, Regola non bollata, XVII, in Fonti Francescane, n. 46. [4] Giulio Basetti-Sani, L’Islam e Francesco D’Assisi. Ad accompagnare il Santo c’è probabilmente fra’ Illuminato, chiamato così perché si dice miracolato e guarito dalla cecità dallo stesso Francesco. Brossura ISBN 10: 8806242873 ISBN 13: 9788806242879. Cari amici la rivista San Francesco e il sito sanfrancesco.org sono da sempre il megafono dei messaggi di Francesco, Al contrario, Francesco dedica loro un intero capitolo della sua Regola. Nel 2019 ricorrono gli 800 anni dall’incontro di S. Francesco col Sultano. Custodia Generale Sacro Convento, CONNESI fornitore ufficiale fibra ottica del 800 anni da un incredibile incontro è un libro di Enzo Fortunato , Piero Damosso pubblicato da San Paolo Edizioni nella collana I Papi del terzo millennio: acquista su IBS a 16.00€! Sicuramente incontrano diversi re cristiani e il legato apostolico, Pelagio Galvan. Nel 1203, mentre cerca di raggiungere Lecce per imbarcarsi verso Gerusalemme e partecipare alla IV crociata, bandita dal “Servo di Dio” Papa Innocenzo III, una rivelazione cambia la rotta della vita di Francesco. Francesco e il Sultano. Sacro Convento, © 2020 tutti i diritti riservati • Credits. Il santo però, “poiché voleva restare libero dal peso del denaro”, non accettò. [16]  Discorso del Santo Padre Francesco, Incontro Interreligioso al Founder’s Memorial di Abu Dhabi, 4/02/2019 [consultato il 13/03/2019], http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2019/february/documents/papa-francesco_20190204_emiratiarabi-incontrointerreligioso.html. Al momento non sono disponibili copie per questo codice ISBN. San Francesco di Assisi (1191-1226), con il proprio modo di essere, ha portato la fresca brezza del vangelo nel mondo. Contesto e preoccupazioni storiche hanno determinato la lettura che ne hanno fatto le singole epoche. Il 2019 è un anno di festeggiamenti per l’ordine francescano e la Chiesa cattolica. Da quel momento in poi, racconta Tommaso da Celano, Francesco «mutò le armi mondane in quelle spirituali, ed in luogo della gloria militare ricevette una investitura divina»[1]. San Francesco d’Assisi: riassunto della vita e la predicazione del santo patrono d’Italia e fondatore dell’ordine religioso che da lui prese il nome. Per questa ragione e visto il carattere umile del Santo, molti storici hanno rifiutato la veridicità di questa offerta. 20123 - Milano Sono queste le indicazioni che hanno accompagnato l’ordine francescano in questi 800 anni, permettendogli di rimanere presente pacificamente in Terra Santa. È il celebre incontro tra San Francesco e il Sultano. 20/03/2019 Il libro, nel canto XI del “Paradiso”, ricorda con alcuni celebri versi l’incontro tra Malik al-Kȃmil e San Francesco. Tel. Allora Francesco gli chiese di far accendere “un fuoco il più grande possibile”, e disse: “Io con i tuoi sacerdoti entrerò nel fuoco e così, almeno, potrai conoscere quale fede, a ragion veduta, si deve ritenere più certa e più santa”.