Ogni terra straniera è patria per loro e ogni patria è terra straniera. Pietro aveva preso allora la parola, confessando: «Ecco noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito, che cosa ne otterremmo? 4: Commento ai capp. Essa propone una visione ottimistica del Regno di Dio sulla terra. E perché avevano perso tempo a ripiegare a parte il sudario? La tradizione cristiana fin dai tempi apostolici ha visto nell’episodio del battesimo di Gesù al Giordano non solo come inizio della vita pubblica di Gesù, ma anche come prototipo del battesimo cristiano. Avrebbe contraddetto la sua stessa vita, che è apparsa ai contemporanei come un fallimento. Siamo collocati tra il passato della venuta di Cristo nel suo matrimonio con l’umanità, costituito dall’incarnazione, e la conclusione finale della storia quando Dio accoglierà i suoi eletti nella dimora definitiva, cioè nella sua famiglia celeste.
Se dunque tu presenti la tua offerta all'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all'altare, và prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono. Il racconto che oggi il vangelo ci riporta ci indica in che direzione vanno le nostre tentazioni, perché Gesù, prima di noi le ha volute sperimentare, «essendo lui stesso provato in ogni cosa, a somiglianza di noi, escluso il peccato» (Eb 4,15). Gesù mostra a tutti la figura e la scritta e, a sua volta, domanda con arguzia: «Questa immagine e l’iscrizione di chi sono?». Il credente resta una persona vulnerabile come tutti sul piano fisico, ma ha da Dio la promessa della salvezza eterna sul piano spirituale. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. La fine da senso all’inizio perché indica la direzione di marcia e lo scopo che ci muove. Bisognava insegnare ai catecumeni questa meravigliosa verità che li incoraggiava nel cammino verso il battesimo. Non fanno così anche i pubblicani? La prima sorpresa della parabola riguarda il modo con cui il padrone recluta i suoi braccianti. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! Fino all’ultimo,lo sostiene una segreta speranza: che i pesci cattivi diventino buoni. L’affermazione ne richiama altre simili, come «io sono la via, la verità e la vita. Rieccoci. L’unica inderogabile esigenza per accettare la sovranità salvifica di Dio è la conversione come è descritta nel racconto di chiamata dei primi discepoli. 3:19 "Il Vangelo secondo Matteo", Odetta's song. Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Nel ritirarlo però, mormoravano contro il padrone dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un'ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo”. Alcuni codici occidentali infatti aggiungono una seconda conclusione alla parabola che suona così: «molti sono i chiamati, pochi gli eletti», che si ritrova anche altrove (Mt 20,16b; 22,14). Anch'essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo servito?” Allora egli risponderà: “In verità vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno di questi più piccoli, non l'avete fatto a me. Il Vangelo è per tutti, non si può nascondere o tacere. E’ il precursore annunciato dal profeta Malachia e che i contemporanei identificavano con Elia redivivo. Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magivennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov'è colui che è nato, il re dei Giudei? Nel canto di questa donna non c’è ombra di alienazione o di privatizzazione. Partono con Gesù, in collaborazione e in continuità con lui, nell’ambito della propria terra di origine, che dovrebbe restare sempre il primo raggio di apostolato di tutti. Il matrimonio per Gesù è chiaramente un patto indissolubile. Noi siamo figli nel Figlio e sul nostro volto risplende la luce riflessa del Figlio primogenito, fatti a sua immagine e somiglianza. Il caso sollevò grande scalpore e il papa fece trasportare ad Orvieto il sacro lino bagnato di sangue. Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gesù, maestro di salvezza. E’ ciò che accadde quella notte sul lago. Invita perciò i suoi ascoltatori a prendere lezione dal contadino: il suo umile e sofferto atto del seminare, che da l’impressione di gettare via il seme, è la condizione per la gioia del grande raccolto finale. A questo punto il giudizio del padrone è severo e tagliente: «Toglietegli il talento e datelo a chi ha dieci talenti. Dà a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle. Gesù era circondato e ascoltato da coloro che si ritenevano peccatori, non da quelli che si consideravano giusti, e quindi non bisognosi di conversione. La venuta (avvento) di Gesù è preceduta da quella di Giovanni «il battezzatore» (questo significa il nome di Battista) incaricato di preparare nella gente un cuore ben disposto ad accoglierlo. Sono stati così bene insieme; dal cuore è scomparsa la cappa di piombino che l’opprimeva. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Iniziamo da principio. Neppure le altre persone sapevano che il Signore Gesù era Cristo, il Dio incarnato. Gesù, la domenica dopo, viene proprio per lui, a porte chiuse come otto giorni prima, e lo chiama affettuosamente per nome, come fece con la Maddalena. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per esser tentato dal diavolo. Si ritira allora, in segno di lutto, in un luogo solitario per pregare e pensare all’amico. Sono anche tre i personaggi principali che si incrociano nel dialogo fra loro: il re, il primo debitore, il secondo debitore. Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino». La prima lettura ci riporta al Monte Sinai, il luogo delle prima rivelazione di Dio al suo popolo di salvati dalla schiavitù egiziana. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, dovrà essere sottoposto al giudizio. Ricordando l’esperienza del deserto, Dio diceva: «Ricordati di tutto il cammino che il Signore tuo Dio ti ha fatto percorrere in questi quaranta anni. Quel banchetto festoso è l’anticipo delle nostre assemblee domenicali, che già i cristiani di Matteo celebravano nella santa cena. E saranno proprio essi, con il loro lavoro faticoso e con la loro fede paziente a salvare questa società atea, orgogliosa e superba. L’appello delle ragazze è insistente, supplichevolmente angoscioso, ma la risposta è dura e inappellabile:«. ; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paraclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. E l'angelo si allontanò da lei. Il Verbo di Dio si fece carne e venne veramente ad abitare in mezzo a noi tra le nostre case (Gv 1,14). Gesù qui costata che i pubblicani e leprostitute, una volta convertiti, sono capaci di amare Dio anche più dei sommi sacerdoti e i capi del popolo «che dicono e non fanno. Gesù non sparisce nel nulla della morte, va in cielo a preparare un posto ai suoi; poi tornerà con la risurrezione ad assicurare che tutto è pronto lassù, perché nella spaziosa casa del padre ci sono dimore celesti per tutti. Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. In questo nuovo clima va letta la pagina del vangelo di Matteo oggi proclamata. Dunque c’è un popolo nuovo che emerge con Gesù dal Giordano, il popolo dei battezzati. Ha scelto l’attacco frontale come paravento per coprire la sua pigrizia, pensando che la migliore difesa sia proprio l‘offesa. E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?”. E’ «il primo giorno della settimana», l’alba di un giorno nuovo, ma anche l’alba di un’era nuova. dobbiamo notare che anche nei vangeli del Natale, dove si parla di lei, Maria non è la figura centrale. Nessuno in Israele si sarebbe mai aspettava che il Messia iniziasse dalla Galilea, regione ritenuta per metà pagana, perché abitata da una popolazione mista fin dal tempo dell’imperatore assiro, Tiglatpileser III, che nel 734 vi aveva deportato qui genti pagane. Apple and Apple logo are trademarks of Apple Inc. Google Play and the Google Play logo are trademarks of Google LLC. E’ un modello di vita ecclesiale per tutti noi: Solo l’ascolto della Parola e la partecipazione all’eucaristia aprono gli occhi della fede, pacificano il cuore agitato da dubbi e incertezze, riaccendono la nostra speranza. Chi ha orecchi, intenda! Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una della tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geenna. Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell'ultimo giorno». Speravano che il Messia facesse piazza pulita di tutti gli operatori di male. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e con quanto possedeva, e così saldasse così il debito. Se Gesù fosse veramente risorto sarebbe venuto di persona a dirlo a chi lo aveva seguito con entusiasmo fino a Gerusalemme. Il racconto diviene subito allegoria trasparente, perché il Signore che parte è chiaramente lo stesso Gesù che ascende in cielo e che un giorno tornerà. âInfatti è giunto il tempo in cui il giudizio deve cominciare dalla casa di Dioâ (1 Pietro 4:17). C’è da domandarsi, se noi siamo consapevoli di questa straordinaria importanza e se la viviamo concretamente. Le somme affidate sono volutamente favolose, tanto che quei servi possono essere paragonati ai governatori di province che amministrano una grande ricchezza. Gli risposero: «Di Cesare». Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Erano stupiti e fuori di sé per la meraviglia dicevano: « Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? Siamo alla conclusione del discorso e gli ultimi avvertimenti toccano tre argomenti: i rapporti con la famiglia di origine, la disponibilità a dare la vita per Cristo, la ricompensa riservata a chi accoglie i suoi inviati. Vedeva ogni mattina i pescatori trainare a terra la loro rete a strascico che aveva rastrellato il lago tutta la notte in cerca di buoni pesci. In ambedue i casi c’è la ricerca del benessere ad ogni costo, un materialismo strisciante che schiavizza e chiude ogni orizzonte. Così abbiamo l’attuale vangelo più completo. Ma rimane per i fedeli l’invito alla solidarietà verso i poveri, come segno di autenticità. Gesù non polemizza, mostra solo in modo evidente che la sua non è una pretesa, ma un vero potere divino che egli ha in proprio come Figlio di Dio: «Affinché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere, sulla terra, di rimettere i peccati, alzati, dice al paralitico, prendi il tuo giaciglio e vai a casa». Il vangelo di oggi pone un problema di grande attualità, che possiamo tradurre in soldoni così: «Si devono pagare le tasse?». L’episodio poi anticipa il racconto degli Atti degli Apostoli quando Pietro ebbe il coraggio di uscire per primo dalla barca del giudaismo per portare il vangelo ai pagani della casa del centurione Cornelio di Cesarea, rompendo ogni titubanza, dietro invito di Dio (At 10,17-23): Dovette allora affrontare il rimprovero dei suoi connazionali per il suo ardimento, ma si giustificò dicendo che era stato proprio Dio ad invitarlo a compiere quel passo decisivo verso l’universalità della fede (At 11,1s). Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma che se uno onora Dio e fa la sua volontà, egli lo ascolta. Eppure da quella apparente sconfitta deve nascere un mondo nuovo; la debolezza apparente dell’amore divino genera la potenza di vita e di resurrezione per gli uomini. Da quel momento la chiesa fu abilitata e attrezzata spiritualmente ad annunciare il vangelo ad ogni creatura. Ingenuamente rispondono: «di Cesare!». Questo consente di superare l’ansia e lo spavento paralizzante della morte. Vuole dire che a Dio non si può nascondere nulla. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. E’ compito ineludibile del cristiano rendere migliore la società con il suo contributo fattivo ed efficace. Questo collage di figure messe insieme dalla tradizione ebraico - cristiana viene posto in bocca al Battista nella sua presentazione di Gesù che oggi leggiamo. Si è accorto da sé dai segni fisici evidenti? L’invito a venire a lui formulato ora da Gesù risuonò la prima volta nella chiamata dei primi apostoli come Andrea, Pietro, Giacomo, Giovanni e Matteo il pubblicano: «venite dietro a me»(4,19-22; 9,9). Dio Onnipotente dice: âDal momento che stiamo cercando le orme di Dio, dobbiamo cercare la volontà di Dio, le parole di Dio, le enunciazioni di Dio â poiché dove ci sono le nuove parole di Dio, câè la voce di Dio e, dove ci sono le orme di Dio, ci sono le opere di Dio. Era l’eco di quanto Gesù aveva annunciato nell’ultima cena: « Non sia turbato il vostro cuore. E’ la prima volta, dopo i racconti di miracoli precedenti, che Gesù si definisce medico. Lui si ritira, tutto solo, sul monte a pregare, come ha fatto sempre nei momenti più impegnativi. Così il terribile mistero della morte viene addolcito dalla sua presenza amica e dalla sua calda compagnia: «sia che viviamo, sia che moriamo, siamo sempre del Signore» (Rom 14,8). Sì, bisognava nascere per opera dello Spirito Santo nel battesimo; questo consentiva di cambiare il modo di pensare umano e credere nelle sue parole: «Quel che è nato dalla carne è carne, quel che è nato dallo Spirito è spirito» (3,6). Sono anche accompagnate da tre assicurazioni che ne garantiscono l’efficacia: La certezza di veder convalidato in cielo il legame fraterno stabilito sulla terra; l’esaudimento sicuro di ogni preghiera fatta di comune accordo tra fratelli di fede; la presenza personale di Gesù dove sono riuniti insieme 2 o 3 fratelli che si amano. La gioia vera è serena e composta, il resto è goliardia in vacanza. In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Quello di Gesù fu un ministero itinerante che giustifica l’invito alla sequela, un invito a camminare con lui sulle vie del mondo ininterrottamente. E’ l’immagine plastica della sequela cristiana, quella che hanno vissuto i primi discepoli, che ogni mattina si rimettevano in viaggio con il loro maestro-pastore per i villaggi della Galilea, e che anche noi dovremmo rivivere ogni giorno nella fede. Chi ha ragione? Anche Dio sta preparando il grande banchetto finale al quale tutti siamo invitati. Lo costata meravigliato lo stesso Gesù, che vede in quelle parole il segno dell’elezione divina. La fede ha un prezzo che bisogna pagare con la testimonianza coraggiosa fino al martirio. Proprio come accade a noi nei due sacramenti dell’iniziazione cristiana: nel battesimo diventiamo figli di Dio mediante la purificazione dal peccato e il dono della vita divina; nella Confermazione riceviamo la forza dello Spirito per essere annunciatori coraggiosi e testimoni del vangelo nella vita e nel mondo. Dopo che Gesù fu battezzato, lo Spirito Santo iniziò a renderGli testimonianza in questo modo. In procinto di partire per un lungo viaggio che lo vedrà assente per molto tempo, egli affida loro la gestione di tutti i suoi beni. Gesù, nella cena pasquale, rispondeva all’apostolo Filippo, che gli chiedeva di potere vedere il Padre: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai ancora conosciuto, Filippo?